mercoledì 2 novembre 2016

Cronache dal divano 4 - Vorrei...

Fare una doccia.
Una doccia vera, con l'acqua che mi scorre addosso. Sono tre settimane che non la faccio e mi manca.
Mi lavo ogni giorno con la spugna, Renato mi aiuta a raggiungere i punti più difficili e a lavarmi i capelli. Sono pulita, ma non è la stessa cosa.
Zoppicare con dignità.
Non pretendo un portamento elegante, che comunque non mi appartiene, e nemmeno il mio consueto passo da bersagliere, lungo e deciso. Zoppicare è accettabile, ma zoppicare a gambe larghe, come una papera claudicante che se l'è fatta addosso, no. È brutto, è faticoso, è dannoso per la schiena e per le ginocchia. Ma con i punti e il drenaggio sulla parte interna della coscia, non riesco a fare di meglio.


Fare da sola.
Mi pesa tanto dover chiedere aiuto anche per le cose più banali. Lo so che chi si offre di aiutarmi - e sono tanti - lo fa volentieri e con il cuore, ma preferirei non dover approfittare così spesso di questa generosità.


Sganciarmi dal guinzaglio.
Muoversi con la sacca del drenaggio è scomodo. Devo fare attenzione a non schiacciare il tubo, a non attorcigliarlo, a non farlo impigliare su qualsiasi sporgenza, a non inciamparci su quando cammino. Non ho mai le mani completamente libere, devo raccogliere e posare la sacca cento volte al giorno e sistemarla oltre il bordo del letto alla sera.


Salvare la pelle.
In senso letterale, non figurato. Be', anche figurato, in effetti.
I punti tirano. Non me ne hanno tolti altri: il chirurgo che mi ha visitata lunedì ha ritenuto più prudente lasciarli, visto che a volte il drenaggio si interrompe e la gamba si gonfia, mettendo in tensione la ferita.
I cerotti tirano. Ormai anche le salviette emollienti hanno un'efficacia limitata, la pelle è arrossata, screpolate, dolente e la medicazione è un momento sempre più doloroso.
Ieri sera abbiamo scoperto un arrossamento sospetto nella zona del foro del drenaggio, a cui oggi si è aggiunto un dolore pungente, che sussurra una parola inquietante: infezione.

L'esito dell'istologico.
Sono passate tre settimane dall'intervento e ancora non ho notizie dell'esame istologico del nodulo e dei tessuti circostanti. Che magari sarà una bastonata, come i tre precedenti, ma preferisco comunque sapere come stanno le cose, piuttosto che macerarmi nell'attesa.


Dormire serena.
Il drenaggio disturba il mio sonno e non solo fisicamente. Le posizioni possibili non sono molte e ogni spostamento è un traffico, perché devo fare attenzione a non schiacciare né tirare il tubo e a non sollecitare la ferita. E poi c'è l'ansia perché potrebbe gocciolare, bloccarsi o entrambe le cose, quindi mi sveglio diverse volte ogni notte per controllarlo.

Una ricarica di energia.
Oggi ho lavorato al PC per circa quattro ore, un po' al mattino e un po' al pomeriggio, e sono stanchissima. All'ora di cena, spesso non riesco più a tenere gli occhi aperti. Questa debolezza mi fa sentire malata e non è una bella sensazione.


Un trend al ribasso.
La produzione del drenaggio non cala. A volte un po' di più, altre un po' meno, ma nell'ultima settimana non è mai scesa sotto i 500 ml, con una punta di 900. Con questi valori, bisogna fare attenzione al rischio di disidratazione, relativamente facile da gestire, basta bere molto, ma anche alla perdita di minerali e proteine. Domani vado a fare un prelievo di controllo.
Ma, soprattutto, finché non cala, non si comincia nemmeno a intravedere la fine.

Vorrei...
Vorrei un po' di piatta, banale, monotona, noiosa... meravigliosa normalità!

5 commenti:

  1. Un abbraccio enorme Mia, spero presto tu possa stare meglio e vivere serena. Smack!

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  2. E quanto te la meriti, un po' di noiosissima normalità!!!
    Te la auguro con tutto il cuore, Mia, coraggio (lo so, e 'na parola!)
    Michela

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  3. noi nel frattempo ti seguiamo sempre. facciamo il tifo per te. un bacio grande

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  4. un abbraccio Mia, è dura in effetti , ma la prendi con spigliatezza, i pazienti come si dice devono armarsi di pazienza prima o poi si risolve no? il bello del passare del tempo è questo , la certezza che i giorni passano è la certezza che le situazioni sgradevoli anche loro passano con i giorni, quindi aspettare e pazientare .....un bacio

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  5. io ti penso e ti seguo..Annalisa

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